venerdì, Aprile 19, 2024
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Jobs Act: bene, ma l’Italia e i suoi professionisti hanno bisogno di altri passi avanti

Il Presidente di Confprofessioni Stella nel corso della sua audizione al Senato ha dichiarato parere positivo sul Jobs Act ma allo stesso tempo ha richiesto ulteriori sforzi per agevolare la ripresa dei liberi professionisti italiani.

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“Bene il Jobs Act per quanto riguarda le tipologie contrattuali, ma siamo ben lontani dalla necessaria semplificazione normativa che gli operatori economici si attendevano dal disegno riformatore dello stesso Jobs Act

Parole chiare e decise che il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha dichiarato nel corso del suo intervento alla Commissione Lavoro del Senato, durante l’audizione sugli schemi di decreto per il riordino delle tipologie contrattuali e delle misure per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Nel corso della sua relazione il presidente Stella ha toccato numerosi punti d’interesse, segnalando rischi e opportunità sugli assetti occupazionali delle diverse realtà economiche e produttive, cosi come appaiono oggi all’ombra del Jobs Act.

Partendo dal contratto di lavoro a tempo parziale, che rappresenta uno strumento di grande importanza, cosi come licenziato alla luce del Jobs Act, utile a favorire la conciliazione dei tempi vita-lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, Stella ha sottolineato come la forte incidenza femminile nella popolazione degli studi professionali (parliamo di circa il 90% della forza lavoro) ha permesso di conciliare tempi di vita e di lavoro grazie al ricorso a forme di lavoro a tempo parziale.

«Positiva inoltre la facoltà conferita alle parti sociali di prevedere un utilizzo acausale del lavoro supplementare in un’ottica di semplificazione dell’Istituto», ha aggiunto Stella, “tuttavia i limiti imposti all’utilizzo del lavoro supplementare e delle clausole elastiche e flessibili in mancanza di una regolamentazione collettiva appaiono troppo stringenti”.

Per quanto riguarda il riordino delle tipologie contrattuali invece, il presidente di Confprofessioni si è poi soffermato ad analizzare le modifiche del decreto in materia di apprendistato e delle collaborazioni coordinate e continuative. Stella ha definito come  apprezzabile il tentativo del legislatore di promuovere l’apprendistato di primo tipo, semplificandone l’attivazione e chiarendo alcuni nodi critici.

Per Confprofessioni risulta positiva anche la possibilità di prorogare fino ad un anno il contratto di apprendistato dei giovani, che permetterà al datore di lavoro di usufruire di un periodo aggiuntivo di formazione.

 

Quanto al superamento del contratto a progetto, secondo Stella “la norma si presta a numerose puntualizzazioni. In primo luogo, l’eliminazione dei co.co.pro. dovrebbe corrispondere a un’apertura nei confronti delle partite Iva e delle collaborazioni genuine”. 

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