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Ambiente

Sicilia, novità per appalti pubblici e centri storici

Stop agli eccessivi ribassi che hanno bloccato gli appalti pubblici in Sicilia

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Con 46 voti favorevoli e uno contrario, l’Assemblea regionale siciliana ha approvato ieri il disegno di legge che riforma la normativa regionale in materia di appalti pubblici. Il testo, oltre che favorire la ripresa del comparto degli appalti pubblici in Sicilia, mira anche a  contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle gare pubbliche.

Il testo che introduce importanti novità nel settore degli appalti pubblici, secondo la lettura che ne danno politici ed esperti del settore, offrirà finalmente una boccata d’ossigeno alle aziende siciliane introducendo una variabile che rende impossibile la creazione di offerte anomale.

La nuova legge introduce infatti un diverso metodo calcolo di soglia delle anomalie consentendo perciò stazioni appaltanti, nel caso di criterio di aggiudicazione al prezzo più basso, di escludere le offerte eccessivamente distorsive. Inoltre, prevede una variabile di casualità che dovrebbe rendere difficile, se non impossibile, la formazione di “cordate” e fenomeni di turbativa d’asta.

“Ringrazio” ha affermato Salvatore Arcovito vicepresidente vicario dell’Ance Sicilia “il governo regionale, in particolare l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Pizzo, la presidenza dell’Ars e tutti i deputati regionali per l’intenso lavoro svolto negli ultimi due anni per elaborare un testo di riforma sugli appalti pubblici condiviso al quale hanno dato il loro contributo le 21 sigle del mondo delle costruzioni e delle parti sociali riunite nella Consulta regionale delle costruzioni, nonché per il confronto serrato ma costruttivo nel quale ciascuno ha espresso chiaramente la propria posizione”

Una soddisfazione viva e palpabile quella di Pizzo che lo porta a dichiarare anche che “alla fine, su un provvedimento fondamentale per la nostra economia e che dice no a mafia, corruzione e truffe, tutte le forze presenti in Aula, di maggioranza e di opposizione, hanno espresso un voto quasi unanime, segno che sui provvedimenti fondamentali per la nostra economia e per l’affermazione della legalità la politica sa ritrovare unità e senso di responsabilità. Viene consegnata alla Sicilia una norma che imprimerà una svolta importante nel settore delle opere pubbliche da troppo tempo attanagliato da crisi e malaffare”.

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato inoltre (sempre all’unanimità ndr) anche il disegno di legge sui centri storici. Il disegno di legge sui centri storici obbligherà i comuni a dotarsi dello studio di dettaglio, così come previsto dall’articolo 3, che prevede, due strumenti innovativi nella legislazione siciliana:

  • la ristrutturazione edilizia con modifica di sagoma

  • la ristrutturazione urbanistica.

Secondo diversi esponenti politici isolani, quella appena votata, sarà una legge che potrà restituire vita e dignità ai centri storici Siciliani, centri che in alcuni casi risultano essere dei veri e propri gioielli.

 

 

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