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La Regione mette a disposizione 2,7 milioni di euro per sostenere il recupero dei teatri comunali del Lazio.

Un progetto molto importante per sostenere il recupero dei Teatri comunali del Lazio. La Regione mette a disposizione 2,7 milioni di euro attraverso un bando rivolto agli enti locali

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Un progetto molto importante per sostenere il recupero dei Teatri comunali del Lazio. La Regione mette a disposizione 2,7 milioni di euro attraverso un bando rivolto agli enti locali, che hanno tempo fino al 6 agosto per richiedere contributi e finanziamenti. L’obiettivo è quello di rendere operativi i teatri abbandonati, chiusi, non a norma. Gli enti locali, che hanno tempo fino al 6 agosto per richiedere contributi e finanziamenti, qui tutte le info

Il contributo finanziario della Regione coprirà il 90% delle spese ammissibili. Interventi di manutenzione straordinaria, restauro,  risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia: tra i vari interventi la Regione sostiene anche la fornitura di  arredi fissi e mobili, la messa a norma di teatri di proprietà pubblica situati nel territorio regionale che contribuiscono a uno sviluppo equilibrato dell’offerta di spettacolo dal vivo sul territorio, con l’esclusione di Roma Capitale.

Il bando è rivolto agli Enti Locali che potranno inviare entro il 6 agosto le proposte d’intervento per la valorizzazione delle proprie strutture culturali.

 

 “Con questo bando vogliamo rendere operativi i teatri abbandonati, chiusi, non a norma – è il commento di Lidia Ravera, assessore alla Cultura e Politiche giovanili, che ha aggiunto: noi vogliamo che riaprano tutti i teatri del Lazio. Anche i più piccoli. Per compiere questo piccolo miracolo, abbiamo lavorato insieme ad Alessandra Sartore, assessore al Bilancio con delega al Patrimonio e al Demanio. Abbiamo portato avanti insieme un grande lavoro per valorizzare la centralità dell’arte, della poesia della musica della danza e per costruire una collettività di cittadini consapevoli, attivi, curiosi gli uni degli altri, sereni” – ha detto ancora Ravera.

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