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Edilizia

I 14 principali interventi da realizzare in regime di edilizia libera.

Edilizia libera. Breve riepilogo dei 14 principali interventi da effettuare in regime di edilizia libera.

I 14 principali interventi da realizzare in regime di edilizia libera.
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L’edilizia libera rappresenta un’opportunità di intervento agevolato nel settore delle costruzioni, permettendo di realizzare determinate opere senza dover ottenere permessi specifici o autorizzazioni comunali. Questo ambito, regolamentato dal Testo Unico dell’Edilizia, consente di effettuare lavori autonomamente, pur nel rispetto delle normative vigenti in materia di costruzione, sicurezza antisismica, igienico-sanitaria e paesaggistica.

  1. Cosa vuol dire edilizia libera?
  2. Quali sono i più comuni interventi di edilizia libera?
  3. Sei un architetto? La tua professione richiede un aggiornamento continuo?

Edilizia libera. Breve riepilogo dei 14 principali interventi da effettuare in regime di edilizia libera.

In questo contesto, è fondamentale comprendere quali interventi rientrano in questa categoria. L’elenco dei lavori rientranti nell’edilizia libera è specificato nell’articolo 6 del Dpr 380/2001 e nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 marzo 2018. Prima di procedere con qualsiasi intervento, è quindi consigliabile consultare queste fonti per evitare il rischio di sanzioni, tenendo presente che le normative regionali e comunali possono variare rispetto a quelle nazionali.

Cosa vuol dire edilizia libera?

L’edilizia libera rappresenta un ambito specifico nel settore delle costruzioni, caratterizzato da opere di minore impatto e rilevanza, le quali non richiedono l’ottenimento di titoli abilitativi o permessi comunali. Questa categoria include lavori di manutenzione ordinaria o interventi con una finalità sociale, per i quali lo Stato ha deciso di alleggerire il carico burocratico, eliminando l’obbligo di presentare comunicazioni di inizio lavori come CIL, CILA, SCIA, ecc.

Già con il Decreto del Presidente della Repubblica del 6 giugno 2001, n. 380, noto come Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, veniva delineata una categoria di interventi eseguibili senza autorizzazioni, ma senza specificare nel dettaglio quali opere fossero incluse. Questo creava incertezze sia tra i professionisti che tra i non professionisti del settore. Tuttavia, un importante chiarimento è arrivato con la Conferenza Unificata Stato-Regioni, che, mediante il Decreto del 2 marzo 2018, ha approvato un Glossario. Quest’ultimo, un documento pubblico disponibile per il download dalla Gazzetta Ufficiale, fornisce un elenco non esaustivo delle principali opere edilizie che rientrano nel regime di attività edilizia libera, specificando gli interventi esenti da abilitazione per la loro realizzazione.

Quali sono i più comuni interventi di edilizia libera?

Tra gli interventi più comuni in edilizia libera troviamo 14 lavori che possono essere realizzati senza :

  • La sostituzione o l’aggiunta di pavimentazione sia interna che esterna, come balconi e giardini, attenendosi alle norme igienico-sanitarie nel caso di sovrapposizione di pavimenti.
  • La tinteggiatura esterna degli edifici, a patto che non vi siano restrizioni imposte dal comune.
  • La sistemazione e il rinnovo di aree verdi private, inclusa l’installazione di impianti di irrigazione, luci esterne, costruzione di casette per attrezzi, fontane, pergole e gazebo, senza necessità di permessi.
  • La sostituzione delle finestre per aumentare l’efficienza energetica dell’abitazione, applicabile a tutti i tipi di infissi.
  • La ristrutturazione del bagno, compresa la sostituzione dei sanitari e interventi sull’impianto idrico, sebbene in alcuni casi possa essere necessario richiedere SCIA o CILA.
  • La revisione o l’adeguamento dell’impianto elettrico, che deve essere eseguito e certificato da un professionista.
  • La sostituzione della caldaia con una pompa di calore per migliorare l’efficienza energetica.
  • L’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
  • La posa di impianti solari fotovoltaici sul tetto, assicurandosi che non invadano proprietà altrui.
  • Lavori su gronde e pluviali, inclusa la raccolta dell’acqua piovana, con eventuali modifiche al sistema di scarico che potrebbero richiedere una CILA.
  • La rimozione di barriere architettoniche, con la possibilità di installare ascensori interni, mentre per quelli esterni potrebbe essere necessaria un’autorizzazione paesaggistica.
  • La realizzazione di strutture in cartongesso, come controsoffitti o pareti.
  • L’installazione di sistemi di sicurezza e inferriate di protezione.
  • È essenziale ricordare che, sebbene l’edilizia libera offra una maggiore flessibilità, è sempre necessario rispettare le normative locali e nazionali in vigore, per garantire la sicurezza e il rispetto del contesto in cui si opera.

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