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Otto Marzo: le ingegnere continuano la lotta

Otto Marzo in ingegneria. Nonostante il ruolo e l'importanza delle donne cresce la disuguaglianza di genere

Otto Marzo: le ingegnere continuano la lotta
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La ricorrenza dell’8 marzo ci offre l’occasione per riflettere su una contraddizione significativa nella società moderna: l’aumento del ruolo e dell’importanza delle donne nella vita sociale ed economica, in netto contrasto con le persistenti e, in alcuni casi, crescenti disuguaglianze di genere. In particolare, nel mondo del lavoro, le donne continuano a incontrare ostacoli significativi rispetto agli uomini, sia nella ricerca di impiego che nella progressione di carriera, nonché nella parità retributiva per lo stesso lavoro svolto.

Otto Marzo in ingegneria. Nonostante il ruolo e l’importanza delle donne cresce la disuguaglianza di genere

Nonostante la narrativa prevalente suggerisca che le disparità di genere possano essere in parte attribuibili a un minore accesso delle donne all’istruzione, i dati attuali mostrano un quadro diverso. In Italia, ad esempio, le donne tra i 25 e i 64 anni sono proporzionalmente più istruite degli uomini, con una percentuale maggiore di laureate.

Disuguaglianza nelle discipline STEM

Questa tendenza si estende anche alle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), settori tradizionalmente dominati dagli uomini, dove il numero di donne laureate sta crescendo costantemente, attestando un aumento significativo nel corso degli ultimi anni.

Disuguaglianze di genere e divario retributivo

Tuttavia, questo aumento dell’istruzione e delle qualifiche non si traduce in un miglioramento equivalente delle condizioni di lavoro per le donne. Il divario retributivo di genere rimane un problema pervasivo, particolarmente evidente nel settore dell’ingegneria e più in generale nelle professioni STEM, dove le donne guadagnano significativamente meno dei loro colleghi maschi a parità di mansione. Inoltre, le donne sono sotto rappresentate in posizioni di leadership e hanno maggiori difficoltà a conciliare le responsabilità lavorative con gli impegni familiari, a causa di una carenza di servizi di supporto alle famiglie, come asili nido e altre infrastrutture di cura.

Come affrontare il problema

Queste disuguaglianze richiedono un approccio multi faccettato per essere efficacemente affrontate. È fondamentale non solo promuovere una maggiore equità di genere attraverso politiche di sostegno alle famiglie e alle donne nel mercato del lavoro, ma anche attraverso iniziative che garantiscano l’equo compenso e riconoscano il valore del contributo femminile in tutti i settori. L’impegno delle Casse di previdenza private, così come delle istituzioni pubbliche e delle organizzazioni del settore privato, può giocare un ruolo cruciale nel sostenere le nuove generazioni di donne lavoratrici, contribuendo a ridurre i divari di genere e a promuovere una società più giusta ed equa.

Ippolita Chiarolini, Consigliera del CNI

“In occasione dell’8 marzo – dice Ippolita Chiarolini, Consigliera del CNI – vogliamo ribadire l’importanza dei contributi femminili al mondo del lavoro anche per incentivare la riduzione dei divari di trattamento sul lavoro, tra uomini e donne. Nell’ambito della libera professione in Ingegneria, una donna guadagna mediamente il 47% in meno di ciò che guadagnano gli uomini. Eppure tutte le statistiche inequivocabilmente segnalano che in Italia le donne, anche in Ingegneria, concludono prima degli uomini il ciclo di studi universitari e che il numero delle donne laureate sta aumentando in maniera consistente; insomma, in diversi ambiti molto specialistici e complessi siamo determinate e motivate a lavorare bene e a crescere, forse molto più degli uomini. Vorremmo che questo 8 marzo non fosse il momento in cui si fa retorica sull’importanza del ruolo della donna oggi; vorremmo piuttosto strumenti e servizi nuovi capaci di innescare un reale cambio di passo che ponga fine ad una subalternità della donna nel mercato del lavoro, che non giova a nessuno”.

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