giovedì, Marzo 28, 2024
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Attualità

Stop al consumo del suolo: una priorità del sistema Italia

Ridurre progressivamente e poi eliminare del tutto il consumo del suolo e mettere in sicurezza il territorio italiano

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Il punto della situazione sul disegno di legge approvato in prima lettura alla Camera – e ora all’esame del Senato – che mira a ridurre il consumo del suolo e a mettere in sicurezza il territorio italiano grazie anche all’introduzione di meccanismi volti a favorire il riuso e la rigenerazione urbana. L’impegno della categoria dei Geometri Italiani, espressione di una profonda competenza e conoscenza del territorio, ha caratterizzato negli ultimi mesi il ruolo svolto dal Collegio Geometri di Cuneo, Torino e Mondovì, fino all’appuntamento fissato a Serralunga d’Alba, a cui ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati Maurizio Savoncelli

Ridurre progressivamente e poi eliminare del tutto il consumo del suolo e mettere in sicurezza il territorio italiano: due esigenze ormai imprescindibili per il nostro Paese, anche e soprattutto alla luce dei terremoti che continuano a fare tremare senza sosta la Penisola. A queste problematiche cerca di dare una risposta il disegno di legge dal titolo “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato”: lo scorso maggio la Camera lo ha approvato in prima lettura mentre adesso è all’esame della Commissione Agricoltura e Ambiente di Palazzo Madama. Il provvedimento mira a ridurre il consumo del suolo e a favorire contemporaneamente la rigenerazione urbana.

Tematiche di cui si è discusso lo scorso 12 novembre a Serralunga d’Alba – in provincia di Cuneo – nel corso di un tavolo di lavoro al quale hanno partecipato esponenti del Governo e del Parlamento, delle pubbliche amministrazioni regionali, dei Primi Cittadini, unitamente ai rappresentanti del tessuto economico e professionale, a vario titolo interessati dalla questione. Presente, tra gli altri, anche uno dei relatori del disegno di legge il senatore Mario Dalla Tor (l’altro è la senatrice Laura Puppato) che ha messo in evidenza quali siano risultati cui deve tendere la nuova disciplina legislativa: “Occorre avere il coraggio di andare oltre: per fare un salto di qualità, è necessario rigenerare davvero il Paese e mettere in sicurezza il territorio italiano creando occupazione. Dobbiamo far partire una importante campagna di incentivazione: un’iniziativa in aggiunta allo sgravio fiscale, per far sì che il suolo agricolo non sia più sprecato, che venga ottimizzato l’edificato e che le caratteristiche antisismiche, come quelle sul risparmio energetico abitativo, diventino il fiore all’occhiello delle nostre realtà” .

Una nuova legge, dunque, ma da approvare senza rendere ancor più gravoso e di difficile comprensione il complesso delle leggi vigenti in materia, come ha evidenziato il Ministro per gli Affari Regionali Enrico Costa: “Ogni intervento normativo deve essere equilibrato e prevedere meccanismi semplici, non procedure complesse. Il testo del disegno di legge sul consumo del suolo ha già avuto numerosi miglioramenti proprio grazie a momenti di approfondimento come questo, che possono creare le basi necessarie per mettere a punto norme che garantiscono un bilanciamento corretto”.

Con un intervento di tipo strategico, in merito all’argomento il Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli ha sottolineato: “in primo luogo, è importante inserire il testo di legge all’interno di un quadro normativo più ampio, che includa anche aspetti di carattere edilizio e urbanistico: senza un appropriato sforzo di sintesi e armonizzazione, il rischio è un testo di legge scollegato dagli effetti che intende produrre e quindi esposto al rischio contenzioso. Al contrario, un corpus di leggi chiare e non interpretabili è garanzia di trasparenza e antidoto anche ai fenomeni corruttivi. In secondo luogo, trattandosi di una norma che produce effetti sui cittadini, ha concluso, occorre porre la massima attenzione alle dinamiche socio-economiche che caratterizzano il territorio di riferimento, attivando percorsi condivisi di conoscenza, in grado di coglierne pienamente le peculiarità e la complessità”. Una visione che è stata ampiamente ripresa dal quotidiano economico Italia Oggi

 

 

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