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Attualità

Condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria di secondo grado – rapporto 2018 almalaurea – almadiploma

Condizione occupazionale dei diplomati italiani: presentiamo il rapporto 2018 di Almalaurea sulla condizione occupazionale e formativa dei diplomati italiani di scuola secondaria

Condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria.
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Il 67% si iscrive all’università e opta per un percorso di studi umanistico. A un anno dal diploma il 35% lavora, in particolare chi è uscito dagli istituti professionali. I contratti a tempo determinato, soprattutto part time, sono i più diffusi.

Il Rapporto 2018 sulla Condizione occupazionale e formativa dei diplomati di scuola secondaria di secondo grado, realizzato da AlmaDiploma e dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, fotografa le scelte compiute dai diplomati alla conclusione della scuola secondaria di secondo grado in termini di performance accademiche e lavorative nell’immediato (a un anno) e in un più lungo periodo (a tre anni).

L’indagine ha riguardato circa 80 mila diplomati del 2016 e del 2014 intervistati rispettivamente a uno e tre anni dal conseguimento del diploma: nello specifico, sono stati coinvolti oltre 41 mila diplomati del 2016, intervistati a un anno dal diploma e oltre 38 mila diplomati del 2014, intervistati a tre anni.

Valutazione dell’esperienza scolastica: cala il numero di pentiti

La quota dei pentiti diminuisce con il trascorrere del tempo: a pochi mesi dalla conclusione degli studi il 45% dei diplomati 2016 dichiara di aver sbagliato a scegliere la scuola o l’indirizzo; dopo un anno gli stessi ragazzi si dichiarano pentiti nel 42% dei casi.

La scelta del percorso di scuola secondaria di secondo grado avviene in un momento molto delicato della vita dello studente che raramente ha raggiunto la maturità necessaria per compiere una scelta pienamente consapevole. La famiglia e gli insegnanti della scuola secondaria di primo grado esercitanodunque un ruolo di fondamentale importanza nella scelta del percorso da compiere. È probabilmente per tali ragioni che alla vigilia della conclusione degli studi il 55% dei diplomati del 2016 dichiara che, potendo tornare indietro, sceglierebbe lo stesso corso nella stessa scuola, mentre il restante 45% compierebbe una scelta diversa: oltre il 25% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, il 12% ripeterebbe il corso ma in un’altra scuola, l’8% sceglierebbe un diverso indirizzo nella stessa scuola.

A un anno dal diploma il quadro si modifica leggermente: la quota di intervistati che replicherebbe esattamente il percorso scolastico compiuto sale al 57% degli intervistati. Scende pertanto al 42% la percentuale di chi varierebbe, anche se solo parzialmente, la propria scelta: in particolare, il 27% dei diplomati cambierebbe sia scuola sia indirizzo, il 9% ripeterebbe il medesimo corso ma in un’altra scuola, mentre il 7% sceglierebbe un diverso indirizzo/corso nella stessa scuola.

I diplomati meno convinti della scelta compiuta a 14 anni risultano quelli degli istituti professionali; tra questi, inoltre, nel corso del primo anno successivo al conseguimento del titolo, si acuisce il malcontento rispetto alla scelta compiuta. I diplomati tecnici e ancora di più i liceali, risultano invece essere tendenzialmente i più appagati dalla scelta compiuta. Diplomati 2016 intervistati a un anno: valutazione dell’esperienza scolastica nell’ipotesi di reiscrizione. Confronto tra dichiarazioni prima e ad un anno dal diploma, per tipo di diploma (valori percentuali)

Dopo il diploma: ad un anno dal diploma quasi il 70% prosegue gli studi

A un anno dal diploma, 67 diplomati su cento proseguono la propria formazione e sono iscritti ad un corso di laurea (il 51% ha optato esclusivamente per lo studio, il 16% frequenta l’università lavorando); il 19% ha preferito inserirsi direttamente nel mercato del lavoro. I restanti 15 su cento, infine, si dividono tra chi è alla ricerca attiva di un impiego (10%) e chi invece, per motivi vari (tra cui formazione non universitaria, motivi personali o l’attesa di chiamata per un lavoro già trovato), non cerca un lavoro (5%). A tre anni dal diploma aumenta la quota di occupati: è dedito esclusivamente al lavoro il 27% dei diplomati, è impegnato contemporaneamente nello studio e nel lavoro il 18% dei diplomati mentre si dedica esclusivamente agli studi il 44% degli intervistati.

Diplomati 2016 a un anno e 2014 a tre anni: condizione occupazionale e formativa (valori percentuali)

L’analisi della condizione lavorativa per voto di diploma conferma che i ragazzi che conseguono il titolo con una votazione più modesta tendono a presentarsi direttamente sul mercato del lavoro, senza proseguire ulteriormente la formazione. Prendendo in considerazione coloro che lavorano solamente emerge che il differenziale occupazionale ad un anno dal titolo è pari a circa 8 punti percentuali: risulta esclusivamente impegnato in attività lavorative, infatti, il 15% dei diplomati con voto alto e il 23% di quelli con voto basso. A tre anni le quote di quanti lavorano solamente sono rispettivamente 21% e 34%. Se l’impegno in un’attività lavorativa pare essere caratteristica peculiare dei diplomati con voto più modesto, la prosecuzione degli studi è, all’opposto, una scelta che coinvolge soprattutto i diplomati più brillanti: indipendentemente dalla condizione lavorativa, infatti, risultano iscritti all’università nella misura del 75% (contro il 57% di quelli con voto basso). Analogamente, e ciò risulta dimostrato in ciascun percorso formativo analizzato, a tre anni, la decisione di dedicarsi allo studio è più diffusa tra chi ha conseguito una votazione maggiore: è pari al 71% contro il 54% dei colleghi meno “bravi”. È naturale che quindi entrino in gioco, nelle scelte maturate dai ragazzi negli anni successivi al conseguimento del titolo, diverse propensioni, inclinazioni e opportunità formative legate, tra l’altro, ai risultati scolastici raggiunti.

Stage e tirocini: chi li ha fatti ha anche il 51% in più di possibilità di trovare lavoro qualificato!

Dall’Indagine emerge che le attività di stage e tirocinio, svolte durante gli studi o nel periodo successivo al conseguimento del diploma, esercitano un effetto positivo in termini occupazionali. Per quanto riguarda le attività di tirocinio durante gli studi si evidenzia che chi ha svolto questo tipo di esperienza, rispetto a chi non lo ha fatto, ha il 51% in più di probabilità di lavorare; la probabilità è pari al 90% se si considerano le esperienze di stage svolte in azienda dopo il diploma.

Alternanza Scuola – Lavoro: secondo Almalaurea rappresenta un sicuro valore aggiunto.

Uno specifico approfondimento attiene al progetto Alternanza Scuola-Lavoro, ossia alla presenza di attività che consentono ai ragazzi di realizzare il proprio percorso formativo alternando periodi di studio in aula e forme di apprendimento in contesti lavorativi e delle esperienze di stage, attivati sulla base di convenzioni fra scuola e azienda e che consistono nel trascorrere un periodo di tempo all’interno di una realtà lavorativa esterna alla scuola. Dall’Indagine emerge che il 61% dei diplomati dichiara che il percorso didattico concluso prevedeva tali tipi di esperienze che – come ci si poteva attendere – risultano particolarmente diffuse negli istituti professionali (il 91% dei diplomati dichiara che il progetto era previsto) e nei tecnici (86%); riguardano solo in minima parte i licei (40%). L’Alternanza Scuola-Lavoro non sembra essere un’esperienza isolata, che termina con il diploma, ma spesso si traduce in un rapporto di lavoro con l’azienda presso cui lo studente ha svolto i periodi lavorativi previsti dal progetto.

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