venerdì, Marzo 29, 2024
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Continua la protesta degli studenti di architettura della facoltà algherese.

Protesta spettacolo degli studenti di architettura di Alghero sotto il palazzo della regione

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Gli studenti di architettura di Alghero e Cagliari hanno manifestato uniti con un sit-in davanti al Palazzo della Regione Sardegna, la richiesta è quella di scongiurare il pericolo che da alcuni mesi si ripete incessante, tanto da parte alle dimissioni del preside della facoltà algherese, e che vedrebbe, il polo di architettura della città catalana, chiudere i battenti.  

Flash mob e dibattiti davanti al Consiglio regionale, questi gli ingredienti della protesta pacifica organizzata dagli studenti di architettura per difendere i propri diritti e soprattutto per mantenere alta l’attenzione dei palazzi di Via Trento sulla situazione del Dipartimento algherese.

La situazione e le aspettative nella città del Nord Sardegna non sono delle migliori, gli studenti di architettura chiedono che il dipartimento, unico nel suo genere nel nord dell’isola e tra i più apprezzati in Italia, possa continuare ad operare.

In contemporanea al flsh mob cagliaritano nell’isola si sono svolto altre manifestazioni studentesche. In strada a manifestare il proprio dissenso gli  istituti superiori di Alghero, Sassari e Nuoro, decisi ad appoggiare  gli studenti di architettura di Alghero nella loro protesta, ma anche intenzionati a chiedere l’apertura di un tavolo di confronto sull’istruzione superiore universitaria in Sardegna.

Ad oggi gli stanziamenti previsti dalla finanziaria 2015 per il dipartimento algherese ammontano a circa 300.000 euro, ma le risorse sono state stanziate all’Università di Sassari, città e università da cui arrivano diversi esponenti della giunta regionale.

Intanto ad Alghero, la preoccupazione cresce. Sono in tanti infatti sia tra gli studenti di architettura sia tra i cittadini a non comprendere il perché di una scelta che rischierebbe di eliminare da un giorno all’altro uno dei vanti della città portuale. Il rischio oltre che meramente culturale e però anche economico, sono centinaia le persone che per un motivo o per l’altro gravitano attorno alla facoltà di architettura, la perdita anche in termini economici sarebbe quindi sostanziosa.

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