venerdì, Aprile 19, 2024
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Etica e arte nel padiglione italiano della Biennale di Venezia

Simone Sfriso, curatore Padiglione Italia alla 15esima Biennale di Venezia

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“Va senz’altro vista con favore la scelta del Ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini, di scegliere Simone Sfriso quale curatore del Padiglione Italia alla 15esima Biennale di Venezia

La soddisfazione nelle parole di Leopoldo Freyrie traspare evidente per quella che il presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori definisce come “una scelta, operata al di fuori del sistema delle archistar, che premia un architetto che, insieme ai suoi colleghi, ha dato prova di saper operare con grande capacità nella contemporaneità e soprattutto nell’architettura sociale con tanti progetti per ospedali e centri di accoglienza in zone difficili del mondo e lacerate da conflitti”

Una scelta, appunto, coraggiosa, ma che sembra andare nella stessa direzione di tutta la mostra

 “E’ sicuramente di fondamentale importanza” continua Freirye “che la prossima Biennale di Venezia abbia come tema la necessità di coniugare l’architettura con l’esigenza di una valorizzazione dell’ambiente edificato e quindi dell’habitat soprattutto nelle periferie: segno, questo, del fatto che, come da tempo sottolineano gli architetti italiani , architettura e rigenerazione urbana sostenibile rappresentino sempre di più un binomio inscindibile.”

A riguardo va ricordato che lo studio Tamassociati , di cui Simone Sfriso è uno dei componenti, ha ricevuto dal Consiglio Nazionale degli Architetti il Premio “Architetto italiano 2014” per la sua capacità di valorizzare una dimensione etica della professione, realizzando progetti di architettura di qualità non solo in Italia ma, all’estero, e soprattutto in realtà di particolare disagio, spesso caratterizzate da condizioni estreme causate da guerre, carestie, epidemie

Chi sono Tamassocciati

Tamassociati è nato a Venezia come gruppo di ricerca architettonica a partire dagli anni ’80, nell’ambito dell’Associazione Utopica European Architects Network. Opera in forma di studio associato dal 1989, con sedi principali a Venezia, Bologna, Parigi.

Lo studio opera come collettivo unendo professionisti attivi nei campi dell’architettura, dell’urbanistica, della progettazione del paesaggio, della conduzione di processi partecipativi e didattici, della grafica e della comunicazione sociale.

 

In linea con tutto l’atteggiamento della Biennale di Venezia, e qui si evince il perché della scelta di Simone Sfriso, si attiene ai principi di una progettazione etica e responsabile. Svolge, con il proprio lavoro, un’azione in favore dei diritti umani e di uno sviluppo sostenibile, lavorando principalmente per istituzioni pubbliche, associazioni ed organizzazioni non profit.

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