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Edilizia

La federazione degli Architetti del Lazio e il “Cura Italia dell’edilizia”

Non solo emergenza Covid-19: è il momento di mettere in campo strategie di lungo termine. Un Al Paese serve un decreto Cura Italia dell’edilizia

La federazione degli Architetti del Lazio e il Cura Italia dell’edilizia
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“Non solo emergenza Covid-19: è il momento di mettere in campo strategie di lungo termine” Un “Cura Italia dell’edilizia”, una serie di proposte e soluzioni possibili per superare quegli ostacoli che negli ultimi decenni hanno reso difficile l’azione dei professionisti del settore. E se l’emergenza impone di far fronte ai mancati incassi e le commesse sfumate, è proprio questo il momento di mettere in campo una riforma strutturale che parta da una strategia e una visione di lungo termine.

Questo è il senso del documento pubblicato dalla Federazione degli Ordini degli Architetti P.P.C. del Lazio, che contiene una serie di proposte dirette alle amministrazioni, per superare la profonda crisi del settore che affonda le sue radici negli ultimi decenni.

“Le professioni tecniche che operano e agiscono a tutela e garanzia della cittadinanza – si legge nel documento – a seguito della grave emergenza sanitaria causata della Covid-19, sono state costrette in larghissima parte a sospendere tutte le attività indispensabili al naturale svolgimento delle loro funzioni. La paralisi di gran parte del sistema economico legato al mondo dell’architettura e dell’edilizia in genere, cancellerà qualsiasi tipo di ripresa del settore già penalizzato dalla persistente crisi che si è aperta nel 2007 e che oggi possiamo definire sistemica. Per cercare di combattere questa situazione, e far ripartire uno dei motori più importanti dell’economia italiana, sono necessarie misure urgenti ed efficaci che tengano conto di tutta la filiera del settore edile: imprese, professionisti, rivendite dei materiali, artigiani e agenti immobiliari. Sarà necessario far fronte non solo ai mancati incassi, ma anche e soprattutto alle mancate commesse”.

Snellimento dei tempi e delle procedure; detrazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici storici; istituzione di uno Sportello Unico nelle varie amministrazioni; allineamento delle diverse piattaforme digitali; rivisitazione dei piani di rigenerazione urbana e piano straordinario per le periferie e l’emergenza abitativa.

E poi, rilancio di un piano per la messa in sicurezza degli edifici, azioni coordinate per arginare i fenomeni di dissesto idrogeologico, l’adeguamento sismico, l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Un documento che mette sul piatto soluzioni concrete, anche in termini economici: finanziamenti agevolati per l’efficientamento energetico, istituzione di un fondo per dare nuovo impulso a opere pubbliche e di un fondo a sostegno della libera professione. Inoltre: detrazioni, impulso al mecenatismo, coinvolgimento di CDP. Sono solo alcune delle proposte contenute nel testo degli architetti del Lazio.

“La sospensione dei vincoli imposti dal patto di stabilità, annunciata dalla Commissione Europea – si legge nel testo – deve essere colta come l’opportunità di una “Cura Italia” più ampia dell’emergenza di queste settimane a che si dispieghi negli anni a venire, in una inversione di tendenza degli investimenti pubblici per un grande progetto di ricostruzione/rigenerazione delle città e del territorio Italiano. Un progetto pubblico che trascinerà anche il settore privato e tutta l’economia che trova stimolo nel sistema delle costruzioni. Questo è l’unico modo per poter iniziare un nuovo periodo di sviluppo con straordinario valore morale”.

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