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Ambiente

Il Piano regionale gestione rifiuti approvato dalla Regione Emilia Romagna

Un Piano regionale gestione rifiuti per riciclare entro il 2020 almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico e ridurre al 5% lo smaltimento a partire dal conferimento in discarica

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Riciclare entro il 2020 almeno il 70% di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico e ridurre al 5% lo smaltimento a partire dal conferimento in discarica.

Questi, in sintesi, gli obiettivi che la Regione si dà con il nuovo Piano regionale gestione rifiuti.

Obiettivi ambiziosi se confrontati con quelli indicati dall’Europa, di gran lunga inferiori: 60% di raccolta differenziata al 2025 (65% al 2030) e, per quanto riguarda lo smaltimento e il conferimento in discarica, il 10% entro il 2030. Da sottolineare come oggi questa percentuale in Italia sia prossima al 40%. Un nuovo approccio, dunque, nella gestione dei rifiuti, per produrne di meno, per differenziare e riciclare di più, e per consegnare alle generazioni future un territorio più pulito, sano e stabile dal punto di vista economico.

“Come avevamo promesso”  ha ricordato il presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini “dopo aver legiferato per primi in Italia in tema di economia circolare, con la legge regionale 16/2015, oggi in Giunta abbiamo approvato il Piano regionale gestione rifiuti, che verrà messo alla discussione e all’approvazione dell’Assemblea legislativa nei tempi prestabiliti, e cioè entro la primavera. E’ un risultato che ci colloca tra le realtà più avanzate in Europa”.

Il Piano regionale gestione rifiuti delinea un modello di gestione che si fonda su prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di energia e, infine, smaltimento in linea con la cosiddetta “gerarchia dei rifiuti” europea. L’attenzione si sposta quindi sulla parte a monte della filiera del rifiuto e non più su quella terminale coincidente con lo smaltimento, affrontando i temi della riduzione del rifiuto, della raccolta e dell’industrializzazione del riciclo. Quest’ultimo aspetto sarà affrontato anche attraverso la promozione di Accordi volontari che consentiranno la valorizzazione delle frazioni di rifiuti differenziati nell’ambito di cicli produttivi locali, favorendo quindi la crescita e lo sviluppo delle aziende locali operanti nel settore della Green Economy.

Già promosso a pieni voti dall’Europa, il Piano stabilisce un nuovo approccio nella gestione dei rifiuti, in continuità con quanto previsto nella legge regionale 16/2015. Uno strumento operativo per arrivare entro il 2020 al raggiungimento degli obiettivi già citati, a cui si aggiungono la riduzione della produzione pro-capite di rifiuti compresa tra il 20% e il 25%, il 73% di raccolta differenziata e l’autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale, mediante l’utilizzo ottimale degli impianti esistenti. Il Piano assegna alla “tariffa puntuale” un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi: il principio è “paghi quanto butti”, che punta a premiare i comportamenti virtuosi.

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