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Ambiente

Io resto a casa. Ma la casa, e le politiche che la riguardano, che impatto ricevono da questa emergenza

Io resto a casa. Ma la casa, e le politiche che la riguardano, che impatto ricevono da questa emergenza? Emerge la consapevolezza di un loro necessario rafforzamento?

Io resto a casa. Ma la casa, e le politiche che la riguardano, che impatto ricevono da questa emergenza
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OK rimaniamo tutti a casa. Almeno cosi ci è stato detto. Ma alla fine la Casa, il luogo in cui tutti noi ci stiamo rifugiando in che situazione si trova? A chiederselo è anche Laura Pogliani, responsabile della Community dell’Istituto Nazionale di Urbanistica “Politiche per l’abitare sociale” che interpellato dalla nostra redazione web ha dichiarato come ad essere andato in crisi sia tutto il modello di sviluppo e costruzione che per decenni abbiamo seguito.

“Oggi – afferma Pogliani – la crisi e il lockdown ci impongono di fermarci e di pensare. Sicuramente nei prossimi mesi faremo i conti con una pesanti crisi immobiliare e questo fatot si ripercuoterà su tutto il settore della progettazione.”

Coronavirus, politiche sulla casa e conseguenze sociali

Purtroppo, come spessissimo capita, le conseguenze di questa situazione di crisi saranno in buona parte pagate dagli strati più deboli della società. Ma dopo l’epidemia a soffrire saranno sia i proprietari di casa sia le persone che sono in affitto.

Secondo Pogliani, responsabile INU, saranno però sopratutto le famigli in affitto a pagare il prezzo più alto. “L’affitto potrebbe diventare (se lo stato non interverrà con aiuti mirati ndr) un costo non più sostenibile per i budget familiari di migliaia di soggetti”, mentre nel caso delle case di proprietà saranno i lavori di manutenzione a subire i tagli maggiori, un fatto che se protratto nel tempo potrebbe causare un generale deterioramento del patrimonio immobiliare italiano.

Un esempio importante è quello relativo alle strutture scolastiche. Nonostante il grande spot pubblico della didattica a distanza le nostre scuole non si sono, in larga parte, dimostrate all’altezza della situazione. Le infrastrutture non sono purtroppo adeguate a dare risposte concrete a situazioni d’emergenza.

Se uscire di casa dal 4 maggio 2020 può essere considerata una liberazione, e usufruire degli spazi pubblici una nuova libertà, non possiamo dimenticarci che le nostre Case, i luoghi che ci hanno protetto e isolato dal virus, hanno bisogno di un importante intervento da parte del Governo e del Parlamento.

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