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La rigenerazione urbana passa dalla figura dell’architetto di quartiere

L'architetto di quartiere avrà il compito di rigenerare, grazie alla collaborazione diretta dei cittadini, i quartieri.

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In Emilia prende piede la figura dell’architetto di quartiere. Ascoltare i bisogni del territorio, definire i progetti per la cura della città, favorire il protagonismo attivo della stessa cittadinanza. Obiettivi di ogni comune probabilmente ma che solo la municipalità di Reggio Emilia è sembrata in gradi di dare una risposta concreta e al passo con i tempi. In tempi dove l’interazione tra le persone, aiutata anche dall’esplosione dei social media, sembra diffondersi a visto d’occhio, il comune di Reggio Emilia ha promosso una nuova figura professionale, l’architetto di quartiere.

L’architetto di quartiere avrà il compito di occuparsi di diverse tematiche che riguardano la cura della città e della comunità: dalla rigenerazione dei luoghi alla progettazione di eventi, attività e servizi, per aumentare le opportunità per le persone e migliorare la qualità urbana.

E intanto i cittadini sembrano ringraziare, perché l’idea di poter vivere e lavorare in spazi armoniosi e ben strutturati difficilmente può causare lamentele. Il primo obiettivo dell’architetto di quartiere istituito dal comune reggiano, carte alla mano, è quello di rivitalizzare quartieri con la collaborazione diretto della cittadinanza

In un periodo in cui si fa tanto parlare di rigenerazione urbana e di rivitalizzazione di quartieri ed aree periferiche, un periodo in cui i buoni esempi di riuso urbano provenienti dalla Germania sembrano diffondersi in tutta Europa, il progetto dell’architetto di quartiere di Reggio Emilia, risulta essere  un progetto interessante ed innovativo.

Il lancio di questa nuova figura è stata inserita in un percorso burocratico ben preciso,  articolato in tre fasi:

  –  la fase di ascolto:

conclusasi lo scorso 21 febbraio, ha previsto la divisione dei partecipanti in quattro macro-gruppi di lavoro, che corrispondono ai quattro quadranti della città e in tavoli di lavoro, che corrispondono a singoli quartieri/frazioni o a gruppi di quartieri/frazioni.  Obiettivo dei tavoli di lavoro, coordinati dagli architetti di quartiere,  è stato quello di far emergere le proposte progettuali per ciascun quartiere, dalle proposte delle singole associazioni e/o dal confronto tra le associazioni e le rispettive proposte. Oltre alla segnalazione di problemi/disservizi presenti sul territorio di riferimento.

  –  la fase di progettazione:

la fase di progettazione sarà strutturata in laboratori di cittadinanza, momenti di analisi dei problemi emersi, quartiere per quartiere, e di costruzione condivisa delle soluzioni. I laboratori sono aperti ai cittadini e alle associazioni e si concludono con la firma del patto di quartiere.

   – la fase di realizzazione:

la fase di realizzazione sarà la fase in cui nei quartieri e nelle frazioni cittadini, associazioni e servizi del Comune lavoreranno fianco a fianco per realizzare concretamente quanto previsto nel patto.  

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