Edilizia

Le soluzioni Indoor Climate di Wavin protagoniste della ristrutturazione di un immobile storico di Livorno!

Un intervento di riqualificazione energetica nel cuore di Livorno che integra pannelli radianti a soffitto, ventilazione meccanica controllata e gestione climatica avanzata con tecnologia Wavin.

soluzioni Indoor Climate di Wavin
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Nel pieno centro storico di Livorno, in via Calzabigi, un immobile di tre piani è stato protagonista di un importante intervento di manutenzione straordinaria, che ha portato alla nascita di due ampie unità indipendenti di ampia metratura, completamente ristrutturate e riqualificate dal punto di vista energetico. L’intervento architettonico, commissionato da un privato, ha previsto l’isolamento dell’intera struttura e la sostituzione di tutti gli infissi. Per quanto concerne le scelte impiantistiche, lo studio tecnico incaricato dal committente ha optato per un impianto di climatizzazione invernale ed estiva con pannelli radianti a soffitto, Ventilazione Meccanica Controllata con deumidificazione e regolazione climatica. La particolarità del progetto ha riguardato la gestione dell’impianto e, nello specifico, la suddivisione dell’immobile in 5 zone distinte, all’interno delle quali è stata installata una sonda SENTIO cieca e cablata. Ciascuna di esse fungerà da unico punto di misurazione dei parametri fondamentali per garantire la corretta regolazione estiva e invernale, parametrizzando il punto di rugiada per ogni zona e il conseguente controllo dei componenti principali. L’installazione dell’impianto di climatizzazione è stata affidata all’impresa FT Impianti di Perignano (PI), WIN Partner di Wavin Italia.

Complice la necessità di non appesantire il carico sui solai esistenti, che sono stati comunque oggetto di consolidamento strutturale, lo studio tecnico ha optato per la scelta del sistema di riscaldamento e raffrescamento Wavin Comfia CD-4, l’unico sul mercato a consentire un’importante flessibilità installativa dei pannelli e allo stesso tempo una produzione della superficie radiante attiva commisurata ai carichi termici di ogni singolo spazio. Complessivamente, l’intervento ha richiesto la posa di 345 moduli radianti caratterizzati da una larghezza standard di 400 mm e da lunghezze variabili (massimo di 2.000 mm – minimo 1.000 mm) per una superficie complessiva di circa 380 m2. Il sistema radiante a soffitto è composto da 41 circuiti che derivano da 4 collettori di distribuzione Comfia Tempower 2G, dotati di valvole di intercettazione motorizzabili sul ritorno e misuratori di portata di 4 l/min con anello di bloccaggio (memory ring) sulla mandata. L’installazione del sistema a soffitto è avvenuta senza particolari criticità, anche grazie al supporto dell’ufficio tecnico di Wavin Italia, che ha fornito uno schema di montaggio dei pannelli radianti chiaro e dettagliato. 

In seguito all’intervento del cartongessista, che ha realizzato il controsoffitto attraverso il montaggio di una struttura metallica a doppia orditura, la FT Impianti ha provveduto all’applicazione dei pannelli radianti Comfia CD-4, grazie agli appositi ganci che favoriscono il fissaggio rapido sulla struttura metallica stessa. Il collegamento idraulico è avvenuto attraverso il metodo Tichelmann (ritorno inverso) per favorire l’auto-bilanciamento di ciascuno dei 41 circuiti direttamente dai 4 collettori. Per rendere più semplice e veloce il collegamento dei pannelli, l’azienda produttrice Wavin ha previsto l’utilizzo di raccordi rapidi push-fit: una tipologia di sistema estremamente sicura grazie alla tenuta idraulica garantita dall’o-ring sul diametro esterno del tubo, che assicura il totale passaggio sul diametro interno senza riduzioni che provocano perdite di carico nel flusso. Nello specifico sono stati usati raccordi a T (TEE) 16-10-16” per favorire il passaggio del liquido dal tubo Polystop Basic con diametro da 16 mm, che collega il collettore Comfia 2G alle tubazioni in PE-RT a 5 strati di diametro 10 mm del pannello radiante Comfia CD-4 di mandata e ritorno. Una volta ultimati i collegamenti idraulici da parte dell’installatore e dopo aver completato con successo i test di verifica idraulica del sistema di riscaldamento radiante a soffitto, il cartongessista ha concluso l’opera applicando le lastre di rivestimento di spessore 12 mm direttamente sulla seconda orditura della struttura metallica.

“Le soluzioni a soffitto radianti a bassa inerzia possono essere installate senza rimuovere la struttura esistente, garantendo così una facile ristrutturazione e un minor spreco di materiali, creando al contempo gli spazi tecnici necessari dove far passare le tubazioni di distribuzione delle bocchette della ventilazione meccanica”, ha spiegato Luciano Tremolanti, titolare dell’impresa FT Impianti. “I pannelli radianti a soffitto permettono inoltre una distribuzione estremamente libera e capillare del sistema illuminante, grazie alla loro flessibilità installativa”.

Per assicurare un adeguato ricambio dell’aria con recupero del calore sia durante la stagione estiva che in quella invernale all’interno dei due appartamenti, lo studio tecnico ha previsto l’installazione di tre unità a doppio flusso con recuperatore di calore a elevata efficienza della linea Ventiza di Wavin Italia: 2 Ventiza HP REK1318 e 1 Ventiza HP REK2028. Compatte (solo 1.212 x 695 x 276 mm), silenziose e caratterizzate da una portata d’aria nominale che varia da 126 mc/h del modello REK1318 a 196 mc/h del REK2028, le macchine prevedono ben quattro diverse configurazioni. Possono essere installate a soffitto o a parete, sia in verticale, con distribuzione interna verso il pavimento oppure verso il soffitto, che in orizzontale, con distribuzione interna verso sinistra. Le unità Ventiza HP sono dotate di uno scambiatore di calore di tipo sensibile o entalpico, a seconda della scelta, in controcorrente in polipropilene, di sistemi di scarico in pressione che agevolano l’espulsione della condensa e impediscono la risalita nell’unità e, di conseguenza, di cattivi odori nell’impianto, e di serranda di by-pass automatico per il free-heating e per il free-cooling a seconda della stagione. La scelta dell’utilizzo di un ventilatore a portata costante di tipo centrifugo a pale avanti con motore elettronico EC brushless, che opera a frequenze più elevate rispetto ai classici plug fan, garantisce a Ventiza HP ottime performance sul piano della silenziosità. Progettata per garantire il ricambio dell’aria in ambienti residenziali e non residenziali dalle ridotte dimensioni, assicurare la rimozione degli inquinanti indoor e prevenire problemi di condensa e muffa, Ventiza HP è provvista di un doppio filtro per l’aria di rinnovo, ovvero un pre-filtro Coarse 60% (ex G4) e un filtro Iso ePm1 60% (ex F7) a basse perdite di carico, e di un filtro Coarse 60% (ex G4) per l’aria di estrazione. Come da prassi, dopo essere state installate all’interno del controsoffitto (le due REK1318 al secondo piano e la REK2028 al terzo), le tre unità sono state collegate attraverso tubazioni flessibili in alluminio dal diametro di 160 mm, a due bocchette esterne che favoriscono l’aspirazione e l’espulsione dell’aria. La distribuzione ottimale nei vari locali è stata ottenuta attraverso l’installazione di 11 plenum di distribuzione, caratterizzati ciascuno da 1 ingresso (diametro 160 mm) e da un numero variabile di uscite da 10 a 4 (diametro 75 mm). Per il collegamento dai plenum alle bocchette di mandata e di ripresa, ubicate nelle varie stanze e accompagnate da griglie di design, è stato utilizzato un tubo flessibile in polietilene ad alta densità (HDPE) da 75 mm a doppia parete, corrugato esternamente e liscio all’interno. 

La deumidificazione estiva degli ambienti è stata invece realizzata a partire dall’installazione di 5 unità Deuklima S300/2, caratterizzate da una struttura in lamiera zincata e dotate di un compressore alternativo, un ventilatore centrifugo, un filtro d’aria in ingresso e una sezione deumidificante dotata di batterie di pre e post raffreddamento per migliorare le prestazioni e garantire l’isotermicità dell’aria trattata durante la funzione di deumidificazione. Come da prassi, i deumidificatori (3 al secondo piano, 2 al terzo) sono stati collegati ad altrettantegriglie di ripresa per l’aria di ricircolo di forma rettangolare, in modo da aspirare l’aria e dare il via al processo di deumificazione. Per favorire la distribuzione ottimale nei vari locali dell’aria trattata e deumidificata, l’impresa installatrice ha collegato alle cinque unità deumidificanti altrettanti plenum di distribuzione multidirezionale, realizzati in lamiera zincata con isolamento fonoassorbente interno e caratterizzati da 1 ingresso (diametro 160 mm) e da un numero variabile di uscite (diametro 75 mm). Come nel caso delle Ventiza HP, per il collegamento dai plenum alle bocchette di mandata, ubicate a soffitto nelle varie stanze e accompagnate da griglie di design, è stato utilizzato un tubo flessibile corrugato a doppia parete in polietilene ad alta densità (HDPE) di colore bianco dal diametro di 75 mm, appositamente scelto per la sua capacità di garantire un’attività anti-microbica a lungo raggio, proprietà anti-statiche e auto-estinguenti e al tempo stesso caratteristiche di resistenza ed elasticità. 

La temperatura dell’acqua dell’impianto radiante Wavin viene regolata con curva climatica scorrevole dalla centralina climatica Sentio, in modo da garantire efficienza nel funzionamento invernale e sicurezza nel funzionamento estivo monitorando l’umidità relativa in ambiente per regolare la temperatura di mandata all’impianto. Le due centraline Sentio, posizionate all’interno di un apposito quadro elettrico, sono composte da un corpo base costituito da 13 moduli DIN per il controllo fino a 8 zone distinte. La centralina comunica tramite cablaggio bus sia con una sonda di temperatura esterna che con 5 sonde ambiente interne, che permettono grazie ad un display retroilluminato e a un pulsante rotante Touch di selezionare la temperatura di ogni singolo locale in base alle proprie preferenze e di modificare i campi di lavoro.

“La funzione di controllo garantisce la riduzione del consumo energetico per ogni zona dell’abitazione, ottimizzando la gestione della deumidificazione con il monitoraggio del punto di rugiada, mentre la ventilazione meccanica controllata permette di migliorare la qualità dell’aria, garantendo al contempo una riduzione dei consumi”, ha concluso Luciano Tremolanti. “Con il sistema di gestione adottato è stato inoltre possibile servirsi di una temperatura di mandata non miscelata, dedicata all’alimentazione idronica dei deumidificatori, migliorandone sostanzialmente le performance”.

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