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Yacht Design e Nautica, anche le barche possono far mangiare

Nautica e Yacht Design, anche le barche possono far mangiare
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Dopo dieci anni esatti di “montagne russe”, la nautica da diporto si è riavvicinata ai livelli produttivi pre-crisi del 2008. Lo rileva il recente rapporto di ricerca CNA dedicato a “Dinamiche e prospettive di mercato della filiera nautica da diporto”.

Lo schema di decreto legislativo A.G. n. 101, che contiene disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo di revisione del Codice della nautica da diporto, sembra porsi in linea con le richieste, le aspettative e i bisogni degli operatori del settore, ma necessita di alcune integrazioni.

CNA Nautica valuta positivamente la ‘filosofia’ del decreto correttivo, mirata a garantire maggiore sistematicità e chiarezza al complesso di norme che regolano il settore. La nuova normativa va coordinata con le attuali disposizioni in materia demaniale marittima. Oggi manca, infatti, una definizione della cosiddetta nautica sociale, che riguarda i natanti di proprietà dei residenti che ormeggiano nei porti a tariffe agevolate. L’inquadramento giuridico della nautica sociale appare un aspetto prioritario per il settore, considerate le significative ricadute di ordine amministrativo ed economico.

Tra le osservazioni avanzate da CNA Nautica in primo piano vi è una esigenza fondamentale: tener conto delle peculiarità delle imprese che operano nel comparto e quindi delle relative associazioni di rappresentanza.

Trattandosi di una filiera connotata da un crescente protagonismo di artigiani e piccole e medie imprese sarebbe necessario accogliere nel testo del decreto il confronto con le associazioni datoriali del settore nautico più rappresentative a livello nazionale.

Per quanto concerne la patente nautica, è opportuno che non vengano introdotte ulteriori variazioni ai valori delle cilindrate dei motori delle unità da diporto. Si rischierebbe di annullare l’efficacia degli investimenti effettuati dalle imprese che abbiano recentemente acquistato motori in linea con i limiti attualmente stabiliti, correndo il rischio di risultare in possesso di macchine con caratteristiche tecniche non idonee a soddisfare i nuovi requisiti normativi.

Riguardo al noleggio occasionale di unità da diporto, CNA Nautica condivide la scelta del Governo di introdurre nel Codice della nautica un criterio in grado di conferire valore all’esperienza e di garantire quindi maggiore sicurezza in mare, tramite la richiesta del possesso quinquennale della patente.

In merito alla misurazione del periodo temporale utile a configurare il noleggio occasionale, è necessario ridurne la durata complessiva da quarantadue a venti giorni, in modo da riconoscere alcuni benefici fiscali soltanto ai soggetti che esercitino il nolo in maniera effettivamente occasionale.

Un altro aspetto rilevante riguarda il numero di accosti in transito. I concessionari delle strutture devono riservare alle unità a vela o a motore di natura diportistica tratti di banchina per gli accosti in transito, commisurati alle dimensioni/caratteristiche delle unità da ormeggiare. Nell’intervallo temporale che va dal 15 giugno al 15 settembre il numero degli accosti da destinare al transito dovrebbe essere riconsiderato rispetto al previsto otto per cento, in quanto questa quota non sembra tener conto delle caratteristiche proprie delle singole strutture.

CNA Nautica apprezza, infine, la volontà del Governo di rivedere la materia delle visite mediche per la patente nautica attraverso una definizione più agile, delle modalità di accertamento e di certificazione dei requisiti per il conseguimento, la convalida e la revisione.

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