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Architettura Sovietica: un viaggio alla scoperta dell’architettura Brutalista

Da dove nasce il concetto di architettura sovietica e chi sono i suoi eredi? Un viaggio tra geometrie funzionali e concetto d’autorità

Architettura Sovietica: linee e geometrie dell'architettura Brutalista
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Chi ha avuto la fortuna di viaggiare (si, prima di questa pandemia viaggiavamo…) oltre quella che era la cortina di ferro non avrà sicuramente dimenticato i grandi palazzi austeri progettati nel corso di decenni per “magnificare” l’autorità dello Stato.

Da dove nasce il concetto di architettura sovietica e chi sono i suoi eredi? Un viaggio tra geometrie funzionali e concetto d’autorità

“Una nuova ideologia politica richiede una nuova architettura che la accompagni” Questa era l’affermazione di architetti e designer sovietici che hanno lavorato negli anni ’20 del 900 per riprogettare l’ambiente costruito dell’Ex URSS.

I giovani architetti sovietici che cercavano nuovi modi di abitare e lavorare, svilupparono uno stile architettonico caratterizzato da geometrie funzionali e chiare, linee prive di decorazioni e fronzoli. Nella loro mente, l’architettura sovietica che in seguito fu chiamata costruttivismo doveva rappresentare un taglio radicale con il passato, un taglio radicale quanto il sistema politico utopico che stava nascendo all’ombra del Cremlino.

Oggi, a circa trent’anni dalla caduta dell’impero sovietico, i segni dell’architettura sovietica sono ancora presenti in tantissimi paesi. L’eredita di quella che in tanti chiamano architettura comunista, o in termini da manuale “brutalismo” è ancora oggi visibile in tantissimi paesi.

La stragrande maggioranza degli edifici realizzati seguendo i dettami dell’architettura sovietica sono stati edificati tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta del secolo scorso. Trent’anni in cui il mondo ha assistito ad enormi cambiamenti, vere e proprie rivoluzioni.

Rivoluzioni come quella, come abbiamo visto, da cui è nata l’architettura brutalista di stampo sovietico. Alla base di questa mentalità costruttiva troviamo infatti il marxismo e il desiderio di uguaglianza e giustizia, idee che potarono gli architetti e i designer a progettare edifici pubblici e condomini abitativi dove tutti gli appartamenti e le stanze erano caratterizzate dalla stessa identica posizione di privilegio. In tutte le stanza interne di questi immobili era possibile avere la stessa esposizione luminosa, lo stesso costo e gli stessi servizi.

Quali sono le caratteristiche dell’architettura sovietica del 900?

L’architettura brutalista ha prodotto enormi edifici in cemento. La sensazioni che generano nell’osservatore è quindi un mix di spaesamento e fascino. Spaesamento perché le grandi dimensioni e le linee secche delle architetture creano un senso di soggezione all’autorità, mentre è innegabile il fascino che le forme pure, le linee ben dritte e le curve sinuose suscitano in tutti noi ad un secondo sguardo.

Dove possiamo ammirare le architetture che si ispirano “all’idea sovietica” di edificio?

La stragrande maggioranza delle architetture sovietiche si trova al’ di là della cortina di ferro. Paesi come Russia, Ucraina, Ex Jugoslavia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, solo per citarne alcune sono ricche di testimonianze. Edifici brutalisti sono però presenti anche in altre parti del mondo come Italia, Brasile, Argentina, Corea, e Cina e in genere in tutti i paesi dove idee come razionalismo, materialismo storico e un certo tipo di egalitarismo sociale hanno contagiato intere generazioni di architetti.

Quali sono gli eredi dell’Architettura Sovietica?

Un’azione simile a quella messa in campo dagli architetti sovietici degli anni 20 del secolo scorso può essere osservata ai nostri tempi negli Stati Uniti, dove il governo Trump ha imposto per anni un ritorno all’architettura classica per “rendere l’architettura di nuovo bella”. L’estetica trumpiana è drappeggiata d’oro, appariscente e vanagloriosa, e dice molto su come il suo ideatore vede se stesso e l’America.

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